Amato mio non temere,

non siamo sotto un incantesimo,

prendi le mie mani e intrecciale alle tue vene.

A questo Trattenuto non alzare gli argini,

era sceso nella risorgiva dei cuori,

straripato senza avvisare, non ci fu un letto,

un prato o un lago per accoglierlo,

tornò nelle tenebre consolanti

a smaltire la sua sbornia di pena.

Ora non puoi lasciarmi

non più

l’esercito dei nostri no è arreso prima della lotta,

in pensione a dissodare terra

come un fortunato oplita.