ciao fra’

SETTE SBIRRI SULLE SCALE

 

Davanti a uno schermo ascolto musica –
psychedelic furs, president gas –
scrivo, come tutte le notti –
quando sono solo a casa, provo a scrivere –
suona il campanello, sono le 3,21,
vado ad aprire la porta pensando …
chi cazz’è a ‘st’ora? apro la porta
e … chi mi trovo?
settesbirri
al volo penso, sarà l’adesivo
di indymedia che ho sul pandino … non è così
“C’è una festa a casa sua?”

sette sbirri sulle scale
chiedono se a casa mia c’è una festa
“Abbassa la musica …” –
la musica l’ho già spenta e io
sono solo a casa a scrivere
al computer i miei versi del cazzo
o della fica, se preferite … così, per
non essere tacciati di sessismo … –
ma, … tu senti della musica?”
“No!, scusa, ma …, c’hanno chiamato …”

sette sbirri sulle scale
imbarazzati davanti alla porta
di casa mia … a raccontarlo, non ci si crede
sì? … ma perché? … io sto scrivendo …
“e cosa scrive?”
“poesie? ma …, sto dando fastidio?”
“no no, … è che c’hanno chiamato”
“perché?… scusate se ho dato fastidio …
e buon-lavoro … ”
“scusi il disturbo … ”
“scusatemi voi!”
chiudo la porta vado alla finestra dico
“scusate se ho dato fastidio …”
“no … scusaci tu!”
due volanti vanno via …
è successo realmente,
stanotte,
‘mo! prima di ‘mo!
non sembra vero ma è successo …

sette sbirri sulle scale in fila,
davanti alla mia porta … perché?
perchéscrivevo –
suona il campanello e mi trovo
sette sbirri sulle scale che
non sanno nemmeno perché stanno lì –
rido di cuore –

da
CANZONI – PER UNA STANZA ABBANDONATA


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